La Leadership come Servizio nell’Impresa: un nuovo modello di etica per il Manager
Survey di Progetto per verificare la percezione di alcuni dei temi oggetto d’indagine tra i dirigenti del tessuto produttivo di Roma e del Lazio
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un'iniziativa strategica
in collaborazione con
Anagrafica *

Pensando alla crisi climatica, energetica, pandemica e geopolitica, alle loro ricadute negative e convergenti che spesso si alimentano l’una con l’altra, quanto queste possono influenzare il ruolo del manager che si trova ad operare in un contesto dominato dall’incertezza?

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Di fronte alle problematiche di cui al punto precedente, parlare di Responsabilità Sociale d’Impresa (CSR, soprattutto se intesa in senso normativo), o di “happiness” in azienda, o di “resilienza” e “leadership empatica”, sembra essere importante ma non più sufficiente. Risulta necessario, secondo alcune chiavi di lettura, trovare anche altri approcci con obiettivi forti di impegno sociale di un’impresa. Saresti d’accordo con una visione che cercasse di trovare anche nuove prospettive di riflessione? *

Pensi che elementi che si rifanno a categorie più alte, come quelle che sono collegate alla spiritualità, possano costituire un punto di vista originale e stimolante da approfondire per i manager?

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Tra i seguenti spunti di riflessione, quale ti sembra più utile alla configurazione di un nuovo approccio manageriale? 

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max 2 risposte

Required

Sei d’accordo col ritenere che un’idea di “leadership di servizio” possa incontrarsi con una delle classiche soft skill di un manager, cioè la tenacia? E che, anche con quest’ultima qualità, possa essere un punto di forza e una possibile leva per il cambiamento in un’azienda? 

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Pensi che il tema del dialogo aperto fra laici e credenti - nel senso, ad esempio, della “cattedra dei non credenti” inaugurata dal Cardinal Martini - possa essere un modo originale per riflettere sulle problematiche connesse al futuro delle relazioni sociali e della professione manageriale? 

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Il manager è tenuto a seguire le indicazioni del vertice aziendale, ma credi che debba ugualmente fare una mediazione, anche se a volte scomoda, fra le proprie convinzioni e quelle indicazioni? Credi che il percorso di chi nella Chiesa ha vissuto una tensione analoga fra obbedienza e libertà di pensiero, come ad esempio lo scienziato Teilhard de Chardin, possa essere una chiave di lettura stimolante? 

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Il pluralismo interno in azienda, nel rispetto delle indicazioni del vertice, è secondo alcuni autori una forma di rispetto della professionalità del manager, e una garanzia contro i rischi di un “pensiero unico” in quella realtà aziendale. Quanto condividi questa visione? 

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Quali potrebbero essere altri elementi essenziali per costruire una nuova “leadership come servizio” in ambito aziendale? Più in generale: hai suggerimenti o considerazioni da offrirci?  

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